sabato 8 novembre 2008

SCHERZI TELEFONICI - SNUFFING di Daniele Scarpati


Per descrivere degnamente il tipo di oscurità che avvolge Snuff, non basta rievocare la notte. Non basta spegnere la luce. Snuff non esisterebbe se non ci fosse il colore nero. Un nero che sembra fatto apposta per rendere il bianco della sua pelle ancora più innaturale, ancora più lucente. Una lucentezza fredda, cruda. Come quella di un neon.
Premendo il tasto POWER del suo computer Snuff dice alla signora legata sulla sedia: «Tra un po’ telefoniamo a tuo figlio e vediamo se riusciamo a farci quattro risate insieme con lui».Poi aggiunge: «Vediamo se è in grado di far divertire il suo pubblico anche in questa circostanza».Il figlio della signora è un diciottenne di provincia. Sta diventando famoso postando i suoi video su Youtube. I suoi video appartengono alla categoria “comici”. Racconta barzellette, esegue brevi monologhi, recita poesie, canta canzoni accompagnandosi con la chitarra. Ma la sua specialità, il suo marchio di fabbrica, sono gli scherzi telefonici.Questo lo so perché me lo ha detto Snuff. Sarà anche famoso questo ragazzino ma io non l’avevo mai visto prima che Snuff mi mostrasse qualche suo video. Del resto io non ho tempo per queste cose. Essere il migliore amico di Snuff è un lavoro a tempo pieno.La mamma del ragazzo, legata e imbavagliata su questa sedia, piange e si dispera. Ha qualche livido sulla faccia per via dei pestoni che Snuff le ha dato per farla stare buona.È disperata. Anche se in pratica ancora non ha visto niente. I morti non sono solo quelli bianchi, freddi e rigidi. Un morto può anche dimenarsi e disperarsi e provare paura.Un morto può anche essere come questa signora qui. La madre di Comicogenio89.Comicogenio89 è il nickname con cui questo ragazzo firma i suoi video. Il suo vero nome è Roberto.Snuff lancia il Messenger. È notte fonda.«Sapevo di trovarlo in linea a quest’ora – dice Snuff con la nota più crudele che la sua voce è capace di emettere – lo sapevi che si ammazza di seghe navigando in siti porno e video-chat erotiche?».La signora piange. Forse inizia già a capire. Il bavaglio che ha sulla bocca si macchia delle goccioline umide e calde che le scorrono lungo le guance. Le macchioline hanno il colore scuro del suo mascara. Con gli occhi gialli come quelli di una vipera e la pelle al neon che diventa sempre più bianca, Snuff dice: «Per la sua brama di conoscere gente e di farsi conoscere quel fesso di tuo figlio ha reso visibile il suo contatto MSN nel suo profilo Facebook.». Dice: «Quando l’ho aggiunto ai miei contatti non si è minimamente posto il problema che lo stesse aggiungendo uno sconosciuto. Forse non ha fatto nemmeno caso al piccolo particolare che l’indirizzo che lo stava invitando fosse video.tortureuccisioni@hotmail.com. Ah, dimenticavo! Tanto per la cronaca sul My Space di tuo figlio, perché lui ha sia il Facebook che il My Space, nome e cognome sono in bella mostra. E anche l’indirizzo. Se fossi uno di quei maniaci sfigati e volgari mi sarei intrufolato in casa vostra e avrei fatto un macello. Vi avrei torturati uno per uno con un uncino. Avrei mangiato il vostro gatto vivo, sotto i vostri occhi.».Quest’ultima frase mi ricorda il nostro accordo. L’accordo che ho fatto con Snuff quando l’ho conosciuto. Anni fa. Ma non ci devo pensare. Ora come ora non sono pronto per una cosa simile. Il mio percorso insieme all’amico Snuff non è ancora compiuto.«Fortunatamente io non sono così scontato nelle mie cose, e quindi eccoci qua!», dice Snuff concludendo la sua arringa.Con le sue mani bianco-neon, Snuff digita velocemente un nickname diverso per il suo Messenger. Il suo nick ora è Snuffina. E nel vederlo scritto nel suo avatar, non so perché ma mi vengono i brividi.Snuff spiega che l’unico modo per farsi prendere in considerazione da Roberto è avere un nickname da ragazza. Dice che Snuffina, nonostante sia palesemente patetico, basterà a trarlo in inganno. Dice che Roberto è un idiota. Il suo modo di spiegare passo dopo passo ogni piega presa dai suoi ragionamenti lo rende affascinante. La sua lucida follia mi spaventa più della sua cassetta degli attrezzi. La borsa dove conserva i ferri del mestiere.«CIAO, MI CHIAMO SARA – digita Snuff nella finestra di dialogo – TI VA DI GIOCARE CAM TO CAM?».Nemmeno finisce di scriverlo che Roberto gli invia una video chiamata. Snuff accetta e nei pochi secondi che impiega il computer a caricare il collegamento, trascina bruscamente la sedia della madre di Roberto fin davanti al monitor, mettendola bene davanti alla webcam.Quando le due webcam si collegano, lo scenario, visto da fuori, è il seguente: Roberto indossa solo i boxer e s’intravede già un principio di erezione. Snuff è in piedi, dietro la signora che è ancora imbavagliata. Con una mano le tira i capelli dietro la nuca e con l’altra le accarezza il viso congestionato dalle lacrime e dal terrore.Roberto avvicina la faccia al monitor. Impiega tre, forse quattro secondi per mettere a fuoco l’identità di quella donna imbavagliata.Dal primissimo piano del suo volto, riesco a leggere le sue labbra.Leggo chiaramente che pronuncia la parola: «MAMMA!!!».Lo ripete molte volte, e intanto copre con le mani il suo cazzo in erezione.Immagino che dall’altra parte il povero Roberto veda solo il viso segnato di sua madre, in primo piano, e una sagoma scura dalle mani pallide che incombe alle sue spalle.Per un gusto perverso Snuff decide che per parlargli vuole usare il telefono invece che un semplicissimo microfono. Si allontana dalla sua vittima e prende il cordless. Digita a memoria il numero di casa di Comicogenio89. Dall’altro lato della webcam il ragazzo sembra paralizzato dal terrore e così lascia squillare e non risponde.Snuff stacca la chiamata e si dirige al computer. Eludendo il raggio d’azione della cam e avvicinando a sé la tastiera senza fili, scrive nella finestra di dialogo che non ama la gente che pur stando in casa non risponde alle telefonate. Gli dice che ora richiamerà di nuovo. Scrive a Roberto che se non risponderà infilerà nella vagina di sua madre un roditore affamato. Gli scrive che per assicurarsi che non fuoriesca suturerà la fessura della vagina a crudo, e lascerà il topo lì dentro a fare danni finché sua madre non morirà dissanguata. Fra dolori atroci.Il tutto, naturalmente, sarà ripreso dalle telecamere e diventerà uno snuff-movie. Verrà venduto online.Passa circa un minuto in cui Roberto, in primo piano, legge e piange. Vedere un comico piangere è uno degli spettacoli più strazianti a cui si possa assistere.Snuff, per un po’, lo lascia lì a cuocere nel suo brodo. Non richiama subito. Vuole assicurarsi che il messaggio sia chiaro. Vuole essere sicuro che l’orrore pervada interamente Roberto.Quando finalmente telefona di nuovo, il ragazzo risponde al secondo squillo. Snuff mette il vivavoce e poggia il telefono sul ripiano sudicio che utilizza di solito come tavolo delle sevizie.«Mamma!!! – grida Roberto appena inizia la conversazione – ma non dovevi andare in pellegrinaggio a Lourdes?».La madre ha il bavaglio. Se potesse rispondere a suo figlio, gli spiegherebbe che è stata rapita alla fermata degli autobus. Mentre aspettava la navetta che porta all’aeroporto.«Tua madre non può rispondere – dice Snuff come se pronunciasse una sentenza – devi parlare con me».«E tu chi cazzo sei? Lascia stare mia madre pezzo dimmerda!».«Mancandomi di rispetto non l’aiuterai, e non le salverai la vita. Ad ogni modo tutti mi chiamano Snuff. Immagino che il perché ti sia ormai chiaro».«Pazzo-maniaco-dimmerda!!!».Un moto d’ira e Snuff cambia colore. Per un istante il chiarore inumano della sua faccia viene interrotto da un lampo rosso. Un lampo di rabbia. Di odio.Con una calma glaciale e un sorriso crudele Snuff si alza in piedi. Apre il borsone in cui tiene gli attrezzi. Ne estrae un rasoio elettrico senza fili e con l’alloggiamento per le batterie completamente devastato. Noto che al di sopra delle lame rotanti Snuff ha saldato due sostegni d’acciaio lunghi, paralleli. Sopra questi sostegni, perpendicolarmente, è saldata una lama di rasoio a mano, come quelli dei barbieri. Lo impugna e si piazza in piedi alle spalle della signora. Roberto continua a non vedere altro che il viso terrorizzato e martoriato di sua madre e le mani di luce bianca di Snuff che le armeggiano attorno. Snuff le afferra la fronte e la stringe bloccandole la nuca contro il suo ventre. Poggia il rasoio sul lembo di carne che c’è fra l’inizio del sopracciglio e la base del setto nasale. La lunghezza della lama, in verticale, copre per intero lo spazio che va dal sopracciglio allo zigomo.La signora mugola nel bavaglio e sbatte le palpebre due, tre, quattro volte. Velocemente.Roberto, sempre in mutande, e con l’erezione che ormai è solo un ricordo lontano, si deforma in webcam mentre dal telefono in vivavoce giunge il suo urlo disperato: «Noooooo!!!!».Snuff atteggia la bocca in un ghigno maligno e traccia col rasoio una mezzaluna di sangue che deturpa la zona intorno all’occhio della signora. Il sopracciglio e la pelle sottostante, la carne dello zigomo e una discreta porzione di palpebra vengono tagliati via. Probabilmente anche l’occhio ha subito dei danni.L’urlo sordo della madre di Comicogenio89 è di quelli che senti solo negli incubi.Roberto piange e si dispera.Snuff sembra soddisfatto. Gettando sul lurido ripiano il suo rasoio modificato e sporco di sangue dice: «Spero che ora sarai più docile e asseconderai i miei desideri.».«Farò ciò che vuoi – singhiozza Roberto – ma non fare altro male a mia madre.».«Non le farò più niente se tu farai ciò che ti dico», risponde Snuff mentendo.«Cosa vuoi che faccia?», chiede Roberto fra le lacrime.E Snuff gli spiega che ora attiverà un programma che permette di registrare le immagini che riceve la webcam. Gli spiega che vuole riprenderlo mentre fa uno dei suoi proverbiali scherzi telefonici.Gli dice di impegnarsi perché se riuscirà a farlo ridere lui lascerà libera sua madre e non le farà del male. Roberto ignora che Snuff non sa ridere. Snuff non manifesta mai né giubilo né serenità.Snuff vive e gode solo del male che riesce a infliggere alla gente.Specie se è gente con la smania di diventare famosa. Di apparire.«E a chi dovrei farlo questo scherzo?», chiede Roberto, e la sua voce è solo lacrime.E Snuff avvicina il telefono, posizionandolo di fronte alla madre di Roberto. Togliendole il bavaglio dice: «A lei, a tua madre.». E aggiunge: «Mi sembra una donna intelligente e piena di senso dell’umorismo. La vittima ideale per un tuo scherzo. Avanti, fatemi ridere! E siate convincenti!».Snuff si avvicina alla sua borsa. Fruga cercando qualcosa, qualche altro attrezzo di tortura.Io intanto mi siedo perché prevedo che la cosa andrà un po’ per le lunghe.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ogni qualvolta sento parlare di scherzi telefonici penso a quando, al liceo, io e i miei amici ci divertivamo a chiamare random a casa delle persone e una volta abbiamo beccato un carabiniere che voleva denunciarci... hihihi

Polpette Volanti ha detto...

Mi ha agitata e turbata.

Snuff e Comicogenio89 sono della stessa pasta. Solo che purtroppo non lo sanno.

Un peccato.

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