venerdì 7 marzo 2008

ALI GEORGE ANIMA NERA di Anonimo


Alì vende cd,laureato in Africa col massimo dei voti,giornalista sognatore di sinistra,fa il nero nel salotto di Napoli,furbo,furbissimo,sa che gli conviene.Fratello,amico,tutti lo chiamano così,e lui risponde we combà combra ciddì!Frega tutti lui,mentre fessi e contenti i napoletani ricchi,dicono agli amici,hai visto?Me lo sono fatto,cinque cd ed uno gratis!La furbizia si sa fa parte del nostro spirito,ma non sempre è una prerogativa che appartiene a tutti,l'unica cosa che accomuna questi "bravi"ragazzi è la soddisfazione nel fottere il prossimo,anche un semplice venditore ambulante.E lui si fa chiamare Alì perchè fa rima con cd,mette la b al posto della p,si veste con camici coloratissimi,collane di legno,turbanti,roba che non indossano più neanche in Africa,sorride sempre,ride alle battute stupide,perchè è furbo,troppo furbo,sa che vuole la gente,sa come darglielo.Torna a casa,si cambia,camicia e pantalone,diventa George solo per signore.E' furbo,troppo furbo,sa che vogliono le donne,sa come darglielo.Irriconoscibile,nel giro di tre ore torna negli stessi posti,nessuno più gli dice fratello,nessuno più gli dice amico,le donne lo guardano e gli uomini lo invidiano,elegante ed altissimo,si aggira nei locali,si siede,beve un drink ed è fatta,lui non vuole la ragazzina,cerca la donna vecchia ed insoddisfatta.George,caro George,parlami della tua terra,degli odori,della gente,delle danze,dei suoi riti,e lui giù a dire stronzate da film,da documentari commerciali sui safari e gli animali,l'Africa che non è Africa,l'Africa che conosciamo,che a noi basta conoscere!Intanto pensa dentro sè:quale terra,quali odori mia signora,quali danze e riti,io ricordo fame e sfruttamento,povertà e disperazione,rabbia tanta rabbia,quella che c'ho addosso io,quella che ti metterò dentro cara vecchia,tu vuoi l'Africa e l'avrai,con duecento carte altro che danze e riti,gente e odori,sentirai il mio male e tutto il mio dolore!E George ci dà dentro e questa donna è senza pudore senza vergogna,dice parolacce,urla,urla a squarcia gola cose irripetibili,allusioni più che esplicite a tutta forza sulla sua fisicità,tanto da fare schifo,tanto da fargli schifo!Prova fastidio nel vedere le foto di famiglia col marito e con i figli sorridenti,pensa al suo paese,alla sua gente,alla sua pelle,non ci trova più senso,si chiede cosa stia facendo,lui,un uomo intelligente e tanto furbo,è tornato a far lo schiavo,per piacere e per il piacere dei potenti!Lei ha tutto,pane,acqua,casa,soldi,figli,felicità.Gli fa schifo che lo sfrutti così spudoratamente per godere,per il suo essere africano,nel suo paese era un sognatore,un'idealista,ed ora fa tutto quello contro cui combatteva,per cui è scappato,era diventato il luogo comune per eccellenza dell'uomo nero!La furbizia non dà la dignità,la furbizia non è sempre un pregio,la sua furbizia andava contro i suoi ideali.Intanto quella vecchia stronza urlava la sua vendetta sulla menopausa,e a lui sopra di lei gli rimbobava nella testa tutto il suo odio,il suo rancore celato fino ad allora da due maschere.Fu un'esplosione,la testa in tilt,troppi pensieri,e lei più urlava più lui perdeva il controllo,lei godeva e lui piangeva lacrime enormi,pesanti,dure come grandine,lacrime di una vita ingiusta,malata,di un'esistenza segnata dalla nascita,di un riscatto che non potrà mai arrivare,di uno sfruttamento ripetuto nella storia ed in luoghi diversi,di un passato di un presente e di un futuro tutto nero,come la sua pelle,come la sua anima,come il suo orgoglio.Lei urlava troppo e le sue urla gli trafiggevano il cervello,non poteva più sopportare,lui non riusciva a fermare il suo corpo spinto dalla forza della disperazione,ma doveva zittirla,doveva stare zitta,non poteva più sopportare e tappandole la bocca la vecchia dignitosamente non urlò più,non parlò più,non respirò più...

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