L'altra sera nella vasca da bagno ho scoperto quanto sono buone le patatine macerate nell'acqua calda e bagnoschiuma; i grassi danno l'impressione di andarsene, e quindi hanno un aspetto pallido e dietetico.
E in fondo la vita è tutta una questione di grassi. Ti convincono che se sei magra sei bella, se sei grassa sei brutta.
Io mi sento magra, sono magra, ma soprattutto sono una rock star. Una grandissima rock star, con un nome poco figo che ho cambiato in Samara. Ho ventidue anni e ho una casa tutta mia.L’ho ereditata dalla mia nonna che è appena morta. Si trova nella periferia della città, verso la campagna, ed è enorme, piena di gatti (miei), ed è arredata in modo vagamente eccentrico: sala maculata con bordini rosa shokking, divano rosso a forma di bocca recuperato in un mercatino vintage, bagno blu (con enorme vasca da bagno per macerare le patatine), stanza oro e nero laccato (è un affronto al buon gusto, ma è figo), e cucina really '70. Tutte le altre stanze sono pressochè vuote, se non per qualche vecchia foto dei Pistols e alcune locandine dei film di Kubrick. Ho sempre adorato i suoi film, in particolare Lolita e Arancia Meccanica, ma ho sempre dovuto vederli due volte per capirne il vero senso. Un artista all'avanguardia non dovrebbe permette che tutti colgano il suo vero essere; la vera arte è come la tempera di un dipinto, se tutti la toccano si crepa e poi cade, perdendo il suo valore.
Ora mi manca da arredare lo studio, pensavo a una soffice moquettina viola, un grande armadio a specchio e una scrivania; un enorme scrivania da riempire di penne mangiucchiate, con una grande cassettiera dove mettere caramelle molli e appiccicose e lettere d'amore che spero di ricevere. Poi un letto con le lenzuola di seta: Tara le adora.
Tara è la mia anima gemella al femminile, è sorprendentemente bella, è intelligente, elegante e decisamente poco pazza. Non l'ho mai sentita parlare di cose astratte, e sono convinta che abbia già deciso cosa fare della sua vita, con chi si sposerà, quanti figli avrà e come morirà, ma non lo dice per non rovinarmi la sorpresa. Nonostante abbia un buon gusto incomparabile, ha sempre avuto un debole per gli uomini più brutti di lei, con i rasta lunghi fino a metà schiena, con tatuaggi dai quadrupli sensi sparsi ovunque per il corpo e con una naturale tendenza all'autodistruzione.
Ha i capelli lunghi neri, sempre perfettamente pettinati, la pelle bianchissima, e gli occhi più grandi e azzurri che abbia mai visto.
E' come se avessi appena descritto il mio opposto, io adoro essere strana, mi fa sentire speciale, è figo. E non me la sentirei di condividere il mio spazio con qualcuno che riuscirebbe ad essere più strano di me: mi demoralizzerebbe e mi farebbe ingrassare. Posso permettermi ogni cosa in questo modo, nel mio anticonformismo mi sento veramente conformista.
Non so la nostra amicizia come faccia ad andare avanti. Siamo come il limone e il latte insieme. O ci compensiamo o ci annulliamo, dipende dalle volte. Le poche volte che siamo state per qualche giorno da sole in vacanza o a casa mia, sono riuscita a farle uscire dalla bocca cose oscene, a farla masturbare con una zucchina, a farla ruttare, a farle guardare Lolita e tutti i video delle Spice Girl per un numero infinito di volte, e a farle mangiare una barretta intera di cioccolato.
La mia non è solo pazzia, è pazzia distruttiva.
Potrei tranquillamente saltellare per strada su una gamba sola, o indossare delle mutande come cappello, usando come scusante il fatto che sono strana.
Se dovessi definire la mia vita fino ad adesso la paragonerei ad un confetto al contrario: ho ciucciato la mandorla per troppo tempo, è ora di passare allo zucchero colorato.
Ieri pomeriggio ho fatto un tuffo nello shopping compulsivo. Ero pacifica pacifica con la faccia nel cuscino a pois verdi che ho comprato al negozio di cinesi, quando ho sentito il bisogno di farmi bella per qualcuno: attrazione verso la porta, scivolone per le scale, tonfo in macchina e via!
Mi fa sentire speciale comprare cose nuove, soprattutto se molto costose,anche se sono spesso senza soldi.
Mentre camminavo tra le vie bollenti di milano, il vestito nero mi aderiva alla pelle, sentivo il gel colarmi sulla fronte e i piedi scoppiare dentro alle mie scarpe modello chanel. Mi sento una signora di cinquantant'anni quando vedo che un bellissimo vestito apparentemente di seta è in realtà completamente sintetico, o che una collana che sembra di ambra è in realtà di plastica. Ho comprato con rabbia, tra una settimana iniziano i saldi, ma preferisco comprare quello che mi piace adesso, piuttosto che tra una settimana a metà del prezzo. A casa ho provato tutto con dolce entusiasmo e ho pensato al mio Sid: lui adora le mutande di pizzo, queste gli piaceranno di sicuro, perché hanno un coniglio rosa che suona la chitarra mentre grida "Hey, baby; suck my dick!". Ma alla fine non trovo mai un modo per fargliele vedere, si passa subito al dunque. Ho scritto un sacco di poesie sulla nostra prima volta, ma nn sarebbero mai apprezzate da un ricco editore che fuma sigari da trenta euro: sono troppo pastose, piene di parole e scritte troppo in fretta.
Dai miei 15 anni in poi ho scritto un sacco di poesie, poi le ho riscritte, e all'inizio di ogni anno di scuola compravo un nuovo quaderno su cui mi ripromettevo di comporre frasi profonde e sentimentali (per sentirmi una ragazza seria e responsabile, ma non ci sono mai riuscita); ma prima ci riscrivevo sopra tutte le poesie vecchie con una bella calligrafia, e le modificavo secondo l'umore: al terzo quaderno ho avuto un esaurimento nervoso e ho chiamato Tara. Lei verrà a vivere con me, e Sid di fronte a me. Sid è il mio ragazzo, ma è di regola che una coppia affoghi nella monotonia da post-convivenza, così evitiamo di stare nella stessa casa: le preferiamo di fronte, vicine ma alla giusta distanza. Non sopporterei mai di vedere la sua faccia bianca appena sveglio, di sentire i rumori che fa seduto sul cesso, sarebbe come sapere cosa c'è negli hamburgher di Mc Donald's: finchè sei ignaro a certe cose fai finta di niente e le accetti, ma se ci vai più a fondo ti schifi e scappi via.
Ho iniziato dieci minuti fa a svuotare gli scatoloni e a dare un aspetto più cool alla mia casetta, e ho trovato una foto mia e di Pedro. Avevo 15 anni quando ho perso la testa per lui. Non è esattamente il tipo di ragazzo con cui mia mamma sarebbe felice di sapermi accanto, è esattamente ciò che non vorrebbe. Punkabbestia felice e un po' sporco, con dei bellissimi occhi azzurri vispi, l'accento spagnolo-uruguayano-italiano, capelli un po' alla rambo. E' stato davvero una storia breve che mi ha bruciato un centinaio di neuroni. Ero convinta che sarei andata a vivere in Spagna con lui, mi sono fatta il piercing dove l'aveva lui, ho guardato tutti i suoi film preferiti per sentirmi più vicina ai suoi gusti, ho letto tutte le poesie di Baudelaire fino a farmi venire il mal d'occhi perchè lui aveva chiamato il suo cane così, e l'ho pensato veramente tanto, scrivendo poesie da anima torturata, bevendo tanto caffè e fumando sigarette aromatizzate alla vaniglia. Alla fine è lui l'uomo della mia vita, ma sono tre anni che non ho sue notizie.
Sono convinta che un giorno ci rincontreremo, e sarà tutto come all'inizio, prenderemo una grossa macchina per viaggiare e diventeremo ricchi e grassi.
Tornando ai miei scatoloni, ho scoperto di avere 108 paia di copri-culo, tra mutande e perizomi, quindi me ne sono infilati su 4 paia, perché ero indecisa.
L'indecisione fa parte della mia vita, perché faccio la scrittrice (nonostante io mi senta una rock star), ed è tutto vero ciò che leggete, un vero ritratto della gioventù-matura un po' bruciata. Non che io sia mai stata bruciata, a scuola ho sempre dato i miei risultati, per quanto io odi apprendere qualcosa di giusto ma nel momento sbagliato. Infatti ho smesso di andare a scuola al terzo anno di liceo, e a differenza di quello che mi hanno sempre detto non me ne sono pentita.
Ho parecchia voglia di gelato, e mi sembra di aver visto una gelateria molto zuccherosa a due passi da casa, così con le mie quattro mutande, un vestitino a fiori e la carta di credito scendo per prenderne un bel po'.
C'e un odore tremendo di zuccchero filato, e almeno un centinaio di gusti. Come sempre nella mia vaschetta ci metto anche il puffo, e appena pronuncio la parola "puffo", il ragazzo che sta al di là del bancone inizia a sorridermi. Ha la faccia un po' da nullafacente ma simpatica.
Non mi sento molto punk-rock quando qualcuno mi ride in faccia, così ho tirato fuori la lingua, ho pagato e me ne sono andata.
Era simile al ragazzo con cui l'avevo fatto per la prima volta. Non me la scorderò mai quella esperienza, è stata una della più brutte, e ovviamente non c'è modo di dimenticarla. Lui puzzava un po' e pensava solo a darsi parecchio da fare tra le mie gambe. Non l'ho rimosso quel pensiero, e ho passato due settimane della mia vita in depressione, continuando a chiedermi: "E' questo il sesso che dicono tutti sia così fantastico?". Meglio i dischi dei Distillers, nessuno li conosce e ben pochi li ascoltano,quindi mantengono il loro valore immutato nel tempo. Brody Dalle non solo ha capito già a 13 anni cosa voleva dalla vita, ma è stata lei a convincermi a tingermi i capelli di nero. E in effetti con dei capelli nuovi tutto è stato nuovo. Sta sera andrò a fare follie con Tara, mi porterà in un posto da gente colta e trendy per prendere l'aperitivo, perché sa che adoro fare cose di gran classe con un vestito di gran classe, anche se in realtà essere snob non è da me. Ma fare la diva mi piace, in fondo sono una rock star.
E in fondo la vita è tutta una questione di grassi. Ti convincono che se sei magra sei bella, se sei grassa sei brutta.
Io mi sento magra, sono magra, ma soprattutto sono una rock star. Una grandissima rock star, con un nome poco figo che ho cambiato in Samara. Ho ventidue anni e ho una casa tutta mia.L’ho ereditata dalla mia nonna che è appena morta. Si trova nella periferia della città, verso la campagna, ed è enorme, piena di gatti (miei), ed è arredata in modo vagamente eccentrico: sala maculata con bordini rosa shokking, divano rosso a forma di bocca recuperato in un mercatino vintage, bagno blu (con enorme vasca da bagno per macerare le patatine), stanza oro e nero laccato (è un affronto al buon gusto, ma è figo), e cucina really '70. Tutte le altre stanze sono pressochè vuote, se non per qualche vecchia foto dei Pistols e alcune locandine dei film di Kubrick. Ho sempre adorato i suoi film, in particolare Lolita e Arancia Meccanica, ma ho sempre dovuto vederli due volte per capirne il vero senso. Un artista all'avanguardia non dovrebbe permette che tutti colgano il suo vero essere; la vera arte è come la tempera di un dipinto, se tutti la toccano si crepa e poi cade, perdendo il suo valore.
Ora mi manca da arredare lo studio, pensavo a una soffice moquettina viola, un grande armadio a specchio e una scrivania; un enorme scrivania da riempire di penne mangiucchiate, con una grande cassettiera dove mettere caramelle molli e appiccicose e lettere d'amore che spero di ricevere. Poi un letto con le lenzuola di seta: Tara le adora.
Tara è la mia anima gemella al femminile, è sorprendentemente bella, è intelligente, elegante e decisamente poco pazza. Non l'ho mai sentita parlare di cose astratte, e sono convinta che abbia già deciso cosa fare della sua vita, con chi si sposerà, quanti figli avrà e come morirà, ma non lo dice per non rovinarmi la sorpresa. Nonostante abbia un buon gusto incomparabile, ha sempre avuto un debole per gli uomini più brutti di lei, con i rasta lunghi fino a metà schiena, con tatuaggi dai quadrupli sensi sparsi ovunque per il corpo e con una naturale tendenza all'autodistruzione.
Ha i capelli lunghi neri, sempre perfettamente pettinati, la pelle bianchissima, e gli occhi più grandi e azzurri che abbia mai visto.
E' come se avessi appena descritto il mio opposto, io adoro essere strana, mi fa sentire speciale, è figo. E non me la sentirei di condividere il mio spazio con qualcuno che riuscirebbe ad essere più strano di me: mi demoralizzerebbe e mi farebbe ingrassare. Posso permettermi ogni cosa in questo modo, nel mio anticonformismo mi sento veramente conformista.
Non so la nostra amicizia come faccia ad andare avanti. Siamo come il limone e il latte insieme. O ci compensiamo o ci annulliamo, dipende dalle volte. Le poche volte che siamo state per qualche giorno da sole in vacanza o a casa mia, sono riuscita a farle uscire dalla bocca cose oscene, a farla masturbare con una zucchina, a farla ruttare, a farle guardare Lolita e tutti i video delle Spice Girl per un numero infinito di volte, e a farle mangiare una barretta intera di cioccolato.
La mia non è solo pazzia, è pazzia distruttiva.
Potrei tranquillamente saltellare per strada su una gamba sola, o indossare delle mutande come cappello, usando come scusante il fatto che sono strana.
Se dovessi definire la mia vita fino ad adesso la paragonerei ad un confetto al contrario: ho ciucciato la mandorla per troppo tempo, è ora di passare allo zucchero colorato.
Ieri pomeriggio ho fatto un tuffo nello shopping compulsivo. Ero pacifica pacifica con la faccia nel cuscino a pois verdi che ho comprato al negozio di cinesi, quando ho sentito il bisogno di farmi bella per qualcuno: attrazione verso la porta, scivolone per le scale, tonfo in macchina e via!
Mi fa sentire speciale comprare cose nuove, soprattutto se molto costose,anche se sono spesso senza soldi.
Mentre camminavo tra le vie bollenti di milano, il vestito nero mi aderiva alla pelle, sentivo il gel colarmi sulla fronte e i piedi scoppiare dentro alle mie scarpe modello chanel. Mi sento una signora di cinquantant'anni quando vedo che un bellissimo vestito apparentemente di seta è in realtà completamente sintetico, o che una collana che sembra di ambra è in realtà di plastica. Ho comprato con rabbia, tra una settimana iniziano i saldi, ma preferisco comprare quello che mi piace adesso, piuttosto che tra una settimana a metà del prezzo. A casa ho provato tutto con dolce entusiasmo e ho pensato al mio Sid: lui adora le mutande di pizzo, queste gli piaceranno di sicuro, perché hanno un coniglio rosa che suona la chitarra mentre grida "Hey, baby; suck my dick!". Ma alla fine non trovo mai un modo per fargliele vedere, si passa subito al dunque. Ho scritto un sacco di poesie sulla nostra prima volta, ma nn sarebbero mai apprezzate da un ricco editore che fuma sigari da trenta euro: sono troppo pastose, piene di parole e scritte troppo in fretta.
Dai miei 15 anni in poi ho scritto un sacco di poesie, poi le ho riscritte, e all'inizio di ogni anno di scuola compravo un nuovo quaderno su cui mi ripromettevo di comporre frasi profonde e sentimentali (per sentirmi una ragazza seria e responsabile, ma non ci sono mai riuscita); ma prima ci riscrivevo sopra tutte le poesie vecchie con una bella calligrafia, e le modificavo secondo l'umore: al terzo quaderno ho avuto un esaurimento nervoso e ho chiamato Tara. Lei verrà a vivere con me, e Sid di fronte a me. Sid è il mio ragazzo, ma è di regola che una coppia affoghi nella monotonia da post-convivenza, così evitiamo di stare nella stessa casa: le preferiamo di fronte, vicine ma alla giusta distanza. Non sopporterei mai di vedere la sua faccia bianca appena sveglio, di sentire i rumori che fa seduto sul cesso, sarebbe come sapere cosa c'è negli hamburgher di Mc Donald's: finchè sei ignaro a certe cose fai finta di niente e le accetti, ma se ci vai più a fondo ti schifi e scappi via.
Ho iniziato dieci minuti fa a svuotare gli scatoloni e a dare un aspetto più cool alla mia casetta, e ho trovato una foto mia e di Pedro. Avevo 15 anni quando ho perso la testa per lui. Non è esattamente il tipo di ragazzo con cui mia mamma sarebbe felice di sapermi accanto, è esattamente ciò che non vorrebbe. Punkabbestia felice e un po' sporco, con dei bellissimi occhi azzurri vispi, l'accento spagnolo-uruguayano-italiano, capelli un po' alla rambo. E' stato davvero una storia breve che mi ha bruciato un centinaio di neuroni. Ero convinta che sarei andata a vivere in Spagna con lui, mi sono fatta il piercing dove l'aveva lui, ho guardato tutti i suoi film preferiti per sentirmi più vicina ai suoi gusti, ho letto tutte le poesie di Baudelaire fino a farmi venire il mal d'occhi perchè lui aveva chiamato il suo cane così, e l'ho pensato veramente tanto, scrivendo poesie da anima torturata, bevendo tanto caffè e fumando sigarette aromatizzate alla vaniglia. Alla fine è lui l'uomo della mia vita, ma sono tre anni che non ho sue notizie.
Sono convinta che un giorno ci rincontreremo, e sarà tutto come all'inizio, prenderemo una grossa macchina per viaggiare e diventeremo ricchi e grassi.
Tornando ai miei scatoloni, ho scoperto di avere 108 paia di copri-culo, tra mutande e perizomi, quindi me ne sono infilati su 4 paia, perché ero indecisa.
L'indecisione fa parte della mia vita, perché faccio la scrittrice (nonostante io mi senta una rock star), ed è tutto vero ciò che leggete, un vero ritratto della gioventù-matura un po' bruciata. Non che io sia mai stata bruciata, a scuola ho sempre dato i miei risultati, per quanto io odi apprendere qualcosa di giusto ma nel momento sbagliato. Infatti ho smesso di andare a scuola al terzo anno di liceo, e a differenza di quello che mi hanno sempre detto non me ne sono pentita.
Ho parecchia voglia di gelato, e mi sembra di aver visto una gelateria molto zuccherosa a due passi da casa, così con le mie quattro mutande, un vestitino a fiori e la carta di credito scendo per prenderne un bel po'.
C'e un odore tremendo di zuccchero filato, e almeno un centinaio di gusti. Come sempre nella mia vaschetta ci metto anche il puffo, e appena pronuncio la parola "puffo", il ragazzo che sta al di là del bancone inizia a sorridermi. Ha la faccia un po' da nullafacente ma simpatica.
Non mi sento molto punk-rock quando qualcuno mi ride in faccia, così ho tirato fuori la lingua, ho pagato e me ne sono andata.
Era simile al ragazzo con cui l'avevo fatto per la prima volta. Non me la scorderò mai quella esperienza, è stata una della più brutte, e ovviamente non c'è modo di dimenticarla. Lui puzzava un po' e pensava solo a darsi parecchio da fare tra le mie gambe. Non l'ho rimosso quel pensiero, e ho passato due settimane della mia vita in depressione, continuando a chiedermi: "E' questo il sesso che dicono tutti sia così fantastico?". Meglio i dischi dei Distillers, nessuno li conosce e ben pochi li ascoltano,quindi mantengono il loro valore immutato nel tempo. Brody Dalle non solo ha capito già a 13 anni cosa voleva dalla vita, ma è stata lei a convincermi a tingermi i capelli di nero. E in effetti con dei capelli nuovi tutto è stato nuovo. Sta sera andrò a fare follie con Tara, mi porterà in un posto da gente colta e trendy per prendere l'aperitivo, perché sa che adoro fare cose di gran classe con un vestito di gran classe, anche se in realtà essere snob non è da me. Ma fare la diva mi piace, in fondo sono una rock star.
1 commento:
mmmm
mi incuriosisce
Posta un commento