martedì 17 marzo 2009

IL GRANDE DRAGO VERDE di Nico Siriani



La signora Siriani sollevò la testa dalla rivista, con un sospetto. Il sospetto, che era sottile e appena percepibile, aveva il gusto acre di un limone appena spremuto, e si nascondeva come un indizio dietro l’odore di salsedine e della plastica dei palloni che rimbalzavano sulla sabbia. I palloni sbucavano fuori a centinaia e quando volavano per aria tutti assieme, sembravano poter ricoprire il cielo intero. Ma non succedeva mai. Rimanevano sempre delle larghe toppe azzurre, dalle quali filtravano i raggi del sole.Nell’alzarsi, la signora cercò di mantenere un certo contegno, visto che non le andava di farsi prendere per matta. Distese lentamente le ginocchia e si avviò verso la riva. Tanto non c’è fretta, pensò, lo faccio giusto per dare una controllatina, ma è tutto Ok. Lasciò le proprie impronte in fila indiana, finché non arrivò sul bagnasciuga. La sabbia friggeva e la spiaggia era come una padella. Annegò i piedi nell’acqua. Poi, con estrema calma, ispezionò con lo sguardo l’intero lido. Più tardi passò al mare e alle onde, standosene sempre ferma in quella sua posizione strategica.Quando il signor Siriani sentì le urla della moglie, capì subito quello che stava succedendo, ecco qui, si disse, un altra crisi d’ansia bella e pronta, e si lanciò verso la riva pronto a soccorrerla. Ma appena fu abbastanza vicino da poterle vedere bene il viso, gli si gelò il sangue. La signora era come una colonna di marmo bianco fissata nella sabbia, fatta eccezione per un braccio che teneva puntato fisso ad indicare un puntino verde in mezzo al mare.- Il drago verde è lì. - disse la signora. - Galleggia sull’acqua. Ma Monica non c’è. -A quelle parole il Signor Siriani si tuffò senza pensarci due volte e nuotò fino ad arrivare al drago, e tornò indietro. Riportò alla moglie la ciambella della figlia, che aveva la testa di un drago verde attaccata sul davanti, ma la figlia dentro non c’era.- Sta calma. - le disse - Probabilmente si sarà messa a costruire qualche castello di sabbia sulla riva e si sarà dimenticata della ciambella. Tutto qui. Vedrai che la troviamo subito. -Ma appena pronunciò quelle parole si rese conto che non era vero niente, e scoprì di essere già entrato in un film in cui non poteva far altro che rimanere a guardare i propri gesti, si vide mentre gridava il nome della figlia, e vide la moglie, e vide una gran folla che si era unita a loro senza capire bene il perché. Cercava di tenere d’occhio soprattutto la moglie. La vedeva stringere forte a sé la ciambella della figlia, mentre strillava, e pensava a cosa lei stesse pensando, e arrivò alla conclusione che il suo pensiero principale dovesse essere “che genitori terribili siamo stati a lasciarla tutta sola con questo orribile drago”. Anche a lui non andava tanto a genio, questa storia del drago. Si disse che magari sarebbe stato più opportuno comprarle una ciambella con la testa da orsetto o di tartaruga, e intanto si sforzava di rientrare nel suo corpo. Vide la folla spostarsi sempre più verso il mare, finché non ci entrò totalmente dentro e solo allora anche lui rientrò nel corpo, e si ritrovò accanto alla moglie e ne fu felice. Poi alzò lo sguardo e fu infelice di nuovo. La moglie lo vide immobile a fissare un punto lontano in mezzo al blu e all’inizio ebbe paura di guardare, ma poi si voltò anche lei. Il resto della folla scavava istericamente nell’acqua, sbracciando e urlando come se fossero stati attaccati da uno sciame di api inferocite, mentre i signori Siriani se ne stavano impalati, fermi, con lo sguardo fisso su un punto lontanissimo. Rimasero in questa posizione per parecchio ancora.E così capirono come stavano le cose.

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