mercoledì 28 gennaio 2009

COPERTINE di Corrado Izzo


Frutta di Francesco Trombadori da La stagione della caccia di Andrea Camilleri , Sellerio Editore Palermo.
Mattino a Cape Cod di Edward Hopper da A ovest di Roma di John Fante, Fazi Editore.
Night Hawks sempre di Edward Hopper da E le altre sere verrai ? di Philippe Besson, Guanda Editore.
Olio su tela di Jack Vettriano da Ad occhi chiusi di Gianrico Carofiglio,Sellerio Editore Palermo.
Io non leggo libri. Colleziono copertine.
Nemmeno li leggo,perché io scrivo incipit per una nota casa editrice. Se qualche autore sotto contratto ha difficoltà ad iniziare una nuova storia,si rivolge a me. Di libri,quindi, ne ho fin sopra i capelli ,se solo i capelli ce li avessi.
Le copertine però mi attirano,non so farne a meno. Così vi voglio raccontare una storia vera.
Il 5 dicembre del 2002 io mi trovavo nei pressi della cassa della libreria Feltrinelli di via S.Tommaso d’Aquino. Mi accingevo a pagare Il bell’Antonio di Vitaliano Brancati – Oscar Mondadori. In copertina una foto dall’omonimo film del 1960 per la regia di Mauro Bolognini.
Primo piano sulla magnifica schiena di Claudia Cardinale,cui fa da contraltare il pensieroso viso di Marcello Mastroianni.
Da attrice consumata,lei scelse proprio quel momento per entrare in scena,mettendo piede nella libreria. Io avrei voluto dirle che ero felice di vederla,che l’ammiravo tanto. Che ricordavo bene le sue apparizioni ne I soliti ignoti,il Gattopardo,La ragazza di Bube,ma dove veramente mi era piaciuta era in film americano con Rock Hudson di cui non ricordo il titolo , in cui indossava uno strepitoso due pezzi,color arancio.
Sì, Ursula Andress era bella nel suo bikini bianco,ma niente a che vedere con la sua classe,signora Cardinale. Perché se una donna è bella e in più possiede anche classe,beh allora non c’è gara e questo è il massimo che un uomo può desiderare.
Nel suo elegante tallieur - pantalone,circondata dal direttore della libreria e dagli impiegati tutti,con grazia sorrideva ai loro complimenti.
Io mi sono avvicinato e avrei voluto almeno salutarla. Ma non l’ho fatto,e forse è stato meglio. Imbranato come sono, mi sarei sicuramente emozionato. E poi chissà quante volte le avranno detto cose ancor più belle delle mie.
Insomma questa è una storia piccola,signora Cardinale,ma vera. Se,infine, anch’io dovessi cedere alla tentazione e mettere insieme gli incipit,donando forma al “mio libro nel cassetto”, due cose sono certe : il titolo Senza fine, e la copertina, la sua bella schiena,però omettendo il volto di Marcello Mastroianni. Non si può guardare altrove,se la bellezza è sotto i nostri occhi.

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